Il Sindaco di Istanbul

Ekrem İmamoğlu è il nuovo sindaco di Istanbul. Malgrado le manovre poste in atto dal governo del presidente Erdoğan, che non riconoscendo il risultato delle precedenti elezioni ha fatto ripetere il voto, decretando di fatto la vittoria dell’opposizione.
Ma chi è İmamoğlu che è considerato da alcuni un possibile avversario di Erdoğan alle prossime elezioni del 2023? e soprattutto che significato ha la sua elezione dopo 25 anni di predominio dell’Akp sulla più importante delle città turche? Ekrem İmamoğlu non è un completo sconosciuto della scena politica turca, nato nel 1970 a Trebisonda, dopo essersi diplomato nella città natale si trasferisce con la famiglia a Istanbul dove si laurea in economia aziendale presso l’Università di Istanbul, dove successivamente ha conseguito un Master in Risorse Umane e Gestione. Nel 1992 ha iniziato a lavorare nell’azienda di famiglia nel settore delle costruzioni, è invece del 2009 il suo primo incarico politico, infatti in quell’anno diventa presidente del distretto di Istanbul, chiamato Beylikdüzü, diventa sindaco dello stesso distretto nel 2014.

Il 23 giugno è stato eletto, con un ragguardevole scarto di voti, sindaco di Istanbul. Questa elezione ha molteplici significati, infatti non può essere ridotta alla semplice amministrazione di un centro urbano. Innanzitutto vi è un cambio di fronte partitico, dopo 25 anni l’Akp perde la capitale storica della Turchia. Istanbul non è una città come le altre, è la vetrina della Turchia nel mondo, è il centro economico, sociale e culturale del paese. In qualche modo aveva ragione Erdogan quando diceva che “Chi governa Istanbul governa la Turchia”, ora la palla è passata al Chp, si vedrà in seguito come riuscirà a gestire la situazione. Il partito ha però investito molto sul suo candidato, lo ha strutturato e formato, proprio in funzione anti Erdoğan. İmamoğlu con la sua dialettica, che si fonda sulla pacatezza, sul dialogo e sul rifiuto della violenza, aspetti del tutto innovativi nella politica turca, ha conquistato la maggioranza degli elettori. Il suo carisma è indiscusso e la sua capacità di empatia con le persone potrebbe essere la chiave di volta che lo hanno portato ad essere considerato la stella nascente del panorama politico turco.

Gli elettori hanno risposto in massa alla chiamata al voto, è infatti altissima la percentuale dei votanti, l’affluenza ha sfiorato l’85% degli aventi diritto. Le sue dichiarazioni dopo la vittoria sono state dedicate agli abitanti della città: “Sarò il sindaco di 16 milioni di persone, nessuno sarà escluso, è finito il tempo di pregiudizi, divisioni, conflitti, voglio una città in cui tutti, nelle loro diversità, si abbraccino”.  Il nuovo sindaco comunque non avrà vita facile infatti la città è divisa in 39 distretti e 25 di essi, quindi una schiacciante maggioranza sono ancora in mano ad amministratori fedeli a Erdoğan. Risulterà fondamentale la volontà di collaborazione reale tra i governanti, volontà che è stata sollecitata dal neo sindaco e auspicata dal suo rivale Yldirim che si è reso disponibile ad una fattiva collaborazione.

L’elezione del candidato del Chp è anche stato un ottimo test per verificare la tenuta della democrazia in Turchia. Infatti il ricorso presentato dall’akp nell’aprile scorso era apparsa come una mossa che denotava una debolezza intrinseca. Le elezioni del 23 giugno invece si sono svolte senza grossi problemi e il presidente ha riconosciuto la sconfitta del suo candidato. Ora ci si appresta ad una nuova fase, se İmamoğlu governerà bene la città questo potrebbe essere il suo trampolino di lancio verso una carriera politica che prevede incarichi più prestigiosi. Si ricorda infatti che anche Erdoğan ha iniziato la sua ad Istanbul, e gli si deve riconoscere il merito di aver governato bene la metropoli.

Certo è ancora troppo presto per non fare altro che congetture, come è troppo presto per dire che il potere dell’Akp tracollerà. E di certo è troppo presto per dire che la situazione cambierà a breve in Turchia. Rimane il fatto che il risultato di Istanbul è un campanello d’allarme che non può essere ignorato. Anche se Erdoğan ha ancora il sostegno di una larga parte della popolazione questa situazione potrebbe cambiare, come è cambiata la situazione a Istanbul. Andrà tutto bene! (slogan elettorale Ekrem İmamoğlu).

Questo articolo è stato pubblicato sul Manifesto Sardo nella rubrica Turchia e dintorni.